Disturbo Ossessivo Compulsivo
L’aspetto fondamentale del disturbo ossessivo-compulsivo è costituito dalla presenza di ossessioni e compulsioni di durata considerevole che generano forte disagio e sofferenza.
Le ossessioni sono pensieri, impulsi o rappresentazioni mentali ripetitivi e persistenti che si presentano intrusivamente, e che l’individuo cerca di ignorare, sopprimere o neutralizzare.
Le compulsioni sono azioni ripetitive e ritualizzate che possono avere diverse caratteristiche:
- carattere implicito nel caso di azioni mentali come contare, pregare o ripetere frasi o parole;
- carattere esplicito nel caso di espressioni motorie come lavarsi le mani ripetutamente, controllare più volte di avere eseguito una determinata azione o sistemare e/o allineare alcuni oggetti.
Lo scopo di questi comportamenti è quello di neutralizzare o evitare situazioni potenzialmente pericolose.
Il modello cognitivo del Disturbo Ossessivo Compulsivo prende spunto dalle concettualizzazioni teoriche di A. T. Back (1976) secondo cui alla base di ogni disturbo clinico vi è l’esistenza di strutture cognitive, chiamate schemi.
Tali schemi sono delle vere e proprie strutture di pensiero, vengono apprese nel corso della vita e agiscono da filtro cognitivo guidando l’interpretazione degli eventi. Non sempre tali schemi hanno caratteristiche adattive e funzionali.
Qualora uno schema sia estremamente rigido o iperfunzionante, darebbe origine a fenomeni di distorsione cognitiva, ovvero tenderebbe a elaborare informazioni secondo alcuni criteri e contenuti che producono disturbi emotivi e/o comportamentali.
Tali schemi possono essere rilevati in alcune credenze e/o pensieri automatici. La terapia cognitiva si focalizza appunto su questi tre livelli di pensiero: pensieri automatici, credenze, schemi cognitivi sottostanti.
All’interno di tale quadro teorico, un gruppo di ricercatori si è chiesto quali fossero i domini centrali nel Disturbo Ossessivo Compulsivo e come potessero essere affidabilmente misurati.
Tali ricerche hanno permesso di individuare e definire sei costrutti di interesse cruciale nella clinica dei fenomeni ossessivo compulsivi:
Inflated responsibility (grande senso di responsabilità):
un sovradimensionamento della nozione di responsabilità secondo la quale il soggetto disporrebbe di uno speciale grado di responsabilità nel prevenire o determinare effetti dannosi.
Excessive concern about the importance of controlling one’s thoughts (eccessiva preoccupazione circa l’importanza di controllare i propri pensieri):
si tratta di meta-cognizioni sul funzionamento del controllo che le persone hanno o possono avere sulla propria attività mentale, come se si potesse decidere o scegliere di pensare altro o di non pensare affatto.
Perectionism (perfezionismo):
riguarda la tendenza ad assumere che possa esistere una perfetta soluzione per ogni problema e che le soluzioni imperfette possano avere conseguenze disastrose.
Over importance of thoughts (importanza dei pensieri):
tale costrutto riguarda assunti secondo le quali la presenza o la formulazione di un pensiero ha implicazioni sul piano reale, quindi se ho pensato qualcosa sta accadendo o accadrà.
Intolerance of uncertainty (intolleranza dell’incertezza):
riguarda la necessità di raggiungere una certezza assoluta di far fronte ad una situazione nuova, incerta o ambigua insieme ad una scarsa fiducia nelle proprie capacità.
Overestimation of threat (sovrastima della minaccia):
descrive due tipi di aspettative generalizzate relative alla nozione di pericolo personale ovvero una sovrastima della probabilità di certe evenienze pericolose ed una sovrastima della loro gravità e delle loro conseguenze.
Incidenza Statistica
Secondo il DSM 5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, 2014) la prevalenza annuale del disturbo Ossessivo Compulsivo negli Stati Uniti è dell’1,2%, con una prevalenza internazionale analoga che si aggira tra l’1,1 e l’1,8%. Il genere femminile mostra un tasso leggermente superiore in età adulta, anche se i maschi sviluppano più frequentemente il disturbo in età infantile.
L’età di esordio del disturbo è di 19,5 anni e nel 25% dei casi avviene entro i 14 anni. L’esordio dopo i 35 anni è insolito ma può verificarsi.
Alcuni elementi del disturbo sono presenti prima che la sindrome si manifesti pienamente, i sintomi compaiono prima su base sporadica ed essendo di bassa intensità non creano disagio.
Se il disturbo non viene trattato il decorso è solitamente cronico, con oscillazioni della sintomatologia, il tema delle preoccupazioni cambia nel tempo.
L’approccio terapeutico Cognitivo Comportamentale, ad oggi, risulta essere l’approccio terapeutico di elezione per il trattamento del disturbo ossessivo Compulsivo.